Chiarimenti

   La lettera che  pubblichiamo ci è stata inviata dal prof. Antonio iarlori, il quale è stato chiamato in causa più volte sul problema del nome delle vecchie fontane di Via della Fonte.

   Premesso che questo sito è a disposizione di tutti e che vuole essere una tribuna dove tutti possono esprimere le proprie idee, assumendosene la responsabilità, senza censure e limitazioni, che non siano quelle che blocchino gli insulti e le offese gratuite, e che la lettera è stata indirizzata a me che gestisco il sito, mi sembra ovvio pubblicare la lettera di Tonino al quale mi legano amicizia, affetto e rispetto.

   Naturalmente ciò non vuol dire prendere posizione pro o contro una tesi piuttosto che un'altra e come al solito lascio ai lettori la possibilità di crearsi un proprio convincimento.

Caro Walter,

sai benissimo che mi sono e continuo ad occuparmi della storia del nostro paese da quasi 40 anni cercando sempre di confortare le notizie che divulgo con la documentazione adeguata. Non mi sembra il caso di aprire, sul sito che accuratamente dirigi, una sterile polemica con il geom. Sbrocchi Vito ma ci terrei ad informarti che prima di proporre il cambiamento da "Fonte Cupo" a "Fonte Napoleonica" ho consultato il mio archivio e quello del comune per essere certo della datazione del progetto di restauro. La data "1814" posta nella fontana è riferita al termine dei lavori mentre il progetto (di cui posso fornire copia) risale all'epoca di Nicola della Fazia sindaco di San Vito dal 1811 a marzo del 1813 come risulta dalla firma apposta in calce al progetto di restauro insieme a quella del progettista Domenicantonio Furlani. Potrei anche documentare come anche la data di demolizione della Chiesa di Santa Maria apposta sulla lapide in piazza Garibaldi non è esatta considerato che in una riunione di un Consiglio Comunale del 1871  (di cui posso fornire copia) l'architetto Altobelli Tito affermava che "era urgente procedere alla demolizione della Chiesa onde evitare che il tetto crollasse e restassero scoverte le tombe" poste all'interno di essa. 

Quello che il geom. Sbrocchi Vito ha pubblicato recentemente e risulta veritiero è la "Storia di San Vito Chietino dalle origini agli inizi del '900" che però ha un solo difetto: quello di essere un plagio, o se preferisci uno "scopiazzamento totale" della "Storia di San Vito Chietino dalle origini ai giorni nostri" edito dalla tipografia Mancini di Ortona nel 1926 a cura di Teodorico Marino e Luigi Renzetti (di cui posso fornire copia) che per evidenti ragioni cronologiche il geom.  Sbrocchi Vito ha cercato faticosamente di modificarne il titolo ma in ogni caso premunendosi di apporre il copyright (?!?!?!?). 

Chiudo qui il mio intervento dopo vari tentennamenti sull'opportunità di scriverti o meno, ma l'unica cosa che ti chiedo, anche perchè accogli i suoi articoli, è di ottenere da parte del geom. Sbrocchi Vito una giustificazione documentale della dizione "Fonte Cupo" (di cui non posso fornire copia) o la data di demolizione della Chiesa datata 1870 (di cui non posso fornire copia) sempre nell'eventualità di trovarmi anch'io in errore. Restando incuriosito di eventuali risposte porgo un caloroso ciao.

Tonino Iarlori