Chiarimenti in merito
Giovanni Berghella chiarisce il suo pensiero dopo la lettera della prof.ssa D'Orsogna.
Gentile Dott.sa Maria Rita D’Orsogna,
ricordo ancora con rammarico di aver assistito da alunno delle elementari, ai rimproveri fatti dalle maestre verso chi arrivava a lezione con le scarpe sporche di fango! Allora, arrivare dalla campagna era quasi un reato, una colpa, spesso si veniva apostrofati dai propri compagni di classe con l’epiteto di Cafoni, come i protagonisti di Cristo si è fermato ad Eboli! Sono passati tanti anni da allora , tutti, in modo diverso ci siamo “ imborghesiti “ e ripuliti un po’! Credo però, che per ritenersi abbastanza lontani dalla zappa, occorrono almeno tre generazioni.
Nel mio caso, non ho mai zappato , mio padre
è emigrato e sostanzialmente non ha vissuto del lavoro della terra nemmeno lui,
ma mio nonno si, lui, ha zappato. Penso che tutto ciò sia la costante di tante
famiglie di estrazione contadina come la mia.
Comunque sia, non mi rincresce e sa perché? Perché tale lascito che ancora sento
scorrere nelle mie membra, mi da il sentore, il feeling direbbero gli
anglosassoni, delle cose che vengono dal basso, dalla terra, che alla fine si
concretizzano con il cosiddetto buonsenso contadino.
Faccio una rapida premessa per sgombrare il campo da inutili e sterili polemiche. L’ambiente che ci circonda è patrimonio dell’umanità, quello che ha fatto in merito al “problema petrolifero” è lodevole e indelebile. Lo stesso però, vale per una massaia o tanti altri che quotidianamente , con dei piccoli gesti, come ad esempio la differenziazione dei rifiuti domestici , partecipano al bene comune. Per loro non c’è menzione ne pagella di primi della classe, ma la consapevolezza dei singoli, di chi si rende utile al fine di rendere più pulito e fruibile l’ambiente in cui si vive.
Parto da un detto contadino: Le chiacchiere fanno i pidocchi! Come da lei richiesto , le illustrerò fatti concreti, non chiacchiere. La mail a cui lei si riferisce è stata indirizzata da me al Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni della Frentania per chiedere numi o se avesse informazioni riguardo il mancato invito a partecipare alla costituente del Parco.
Nella missiva, quale Consigliere, quindi controllore, ho espresso il mio giudizio senza nessuna preclusione, ponendo in modo chiaro domande lecite.
1) C’è un progetto valido di supporto al nascente Parco?
2) Ci sono fondi oltre al miliardo di vecchie Lire stanziato 10 anni fa?
3) Quelli per la gestione ci sono?
4) E’ possibile che si assista a situazioni in cui l’ipotetico fruitore , risieda temporaneamente in paesi limitrofi non vincolati, dotati di infrastrutture , poi, venga successivamente a S.Vito, visiti la nostra costa incontaminata e lasci come ricordo una busta di plastica con la carta di un panino?
Amministrare significa tener conto anche di
questi aspetti che sembrano secondari o che meno ci aggradano, perché si
amministra per tutti, anche per chi non la pensa come te. Di lei faccio menzione
alla fine , a sprono di tanti residenti che conoscono la realtà locale e di
altri lavoratori temporanei adesso, forse un giorno residenti stabili.
Dott.sa D’Orsogna, tanti anni fa mi sono reso partecipe di una
protesta. Sensibilizzai i mezzi d’informazione, addirittura dichiarai che il mio
fazzoletto di terra su cui , mio padre non riusciva ad edificare, non faceva
parte più di questa nazione, in sostanza la secessione! Quelli della mia
famiglia non erano certo gli interessi di un palazzinaro ma quelli di chi
desiderava una casa più confortevole! A causa di questi ritardi, ho impiegato
circa 30 anni per ultimarla. Io non sono contrario ma mi rassicuri e rassicuri
gli elettori ai quali si rivolge sull’istituzione del Parco. Tanti potrebbero
avere dei problemi ben più gravi di quelli da me descritti , derivanti dai
vincoli di un parco istituito in zone già densamente abitate. Esistono già zone
tutelate da vincoli ambientali e ne sono felice, c’è un progetto della Provincia
, la cosiddetta “Via Verde”, insomma, tante soluzioni da discutere e di cui si
possono approfondire i contenuti.
Le chiedo: E’ lecito e doveroso che un Consigliere dell’Unione nell’espletamento delle proprie funzioni abbia chiesto delucidazioni in merito al mancato invito della Costituente o dovevo starmene zitto perché rischio di essere tacciato di seminare zizzania come ha scritto? Che figura avrei fatto proprio con quegli elettori o cittadini che lei cita?
E cussù chi cià ite affà aell?!
La ringrazio per la promozione sul campo ma evidentemente lei ha fatto confusione visto la lontananza. Non sono Assessore ma consigliere di maggioranza a S.Vito e all’Unione. Se compito del Consigliere è anche quello di controllo, queste domande oltre ad essere legittime, non mi competevano? Forse, facevo meglio a starmi zitto, perché, di questi argomenti non se ne può parlare, o meglio, solo pochi si sentono abilitati a farlo?
La scorsa Primavera ho partecipato alla manifestazione svoltasi a S.Vito Marina contro le trivellazioni in mare. Lei non c’era, assente giustificata da un messaggio letto pubblicamente. Forse ha fatto bene, perché una piccola utilitaria impiegherebbe 80 anni circa per consumare il combustibile che un aereo brucia in poche ore.
Come vede , di invettive gratuite e sterili se ne possono dire come ha fatto lei nella sua missiva, ma, torno al concreto, come mi ha suggerito. Parlo a titolo personale senza vincoli di mandato. Sono atti pubblici, quindi consultabili.
Quale Amministratore ho votato con esito positivo il protocollo d’intesa con la Provincia di Chieti per l’istituzione della Via Verde; contrario al centro oli; favorevole affinchè l’acqua resti un bene pubblico fruibile senza impedimenti di sorta da nessuno.
Come vede, sulle tematiche ambientali, fatti concreti. Nella sua mail di risposta elenca tanto e tante cose fatte da lei o in concerto in California, di avere parimenti titolo e ne ha, quale italiana di aderire e partecipare alla costituente. Le chiedo se è mio diritto quale amministratore eletto, di ascoltare e rilevare nel rispetto delle regole e dell’ambiente , altre soluzioni o suggerimenti da proporre agli organi esecutivi o se semplicemente devo stare zitto e accettare senza discutere, le tesi di chi vuole il Parco senza se e senza ma!
Distinti saluti,
Giovanni Berghella