Il 25 aprile
Nel pomeriggio del 25 aprile ho approfittato della bella giornata per fare una passeggiata per San Vito e ho portato con me la macchina fotografica per avere qualche testimonianza dei cambiamenti che il nostro territorio sta subendo.
La prima sosta l’ho fatta alla scuola elementare della Marina dove ho fotografato l’ingresso dipinto dagli scolari, con gli aquiloni (foto 1) che facevano bella mostra di sé, ma osservando con attenzione i fili che li reggevano mi sono accorto che non si trattava solo di fili, ma anche di una grossa crepa (foto 2).
Anche il muro, lato mare, segnalava qualche inclemenza del tempo con ferri arrugginiti (foto 3), mentre il lato opposto (foto 4) mostrava un’altra grossa crepa e situazione migliore non era quella del canale di scolo (foto 5).
Comunque la primavera sta arrivando (foto 6)-(foto 7) e ciò induce all’ottimismo, ad alzare la testa dalle brutture di questa nostra vita non sempre facile e dopo aver volto lo sguardo al paese che mi sovrastava (foto 8) mi avvio verso la fornace (foto 9). Dall’alto scatto qualche foto panoramica dell’area di risulta della stazione (foto 10), quando la mia attenzione viene attratta da una panchina, simile a quelle pubbliche, posta sulla scogliera sottostante (foto 11)-(foto12).
Nonostante il cattivo stato dell’area, noto che alcuni coraggiosi ne approfittano per fare una passeggiata (foto 13). Penso che ci voglia coraggio e stomaco forte per passeggiare in mezzo all’abbandono in cui si trova la stazione (foto 14)-(foto 15)-(foto 16).
Non ho fotografato l’interno, perché avevo il timore di violare qualche norma, ma uno sguardo da fuori l’ho dato e su un radiatore vicino alla porta c’era una confezione di un test di gravidanza. Chissà quale sarà stato l’esito.
L’ultima foto (foto 17) è un inno alla stupidità che sarebbe meglio rimuovere.